Dopo la decisione del giudice e la lettura delle motivazioni della sentenza Ucraino Filippo decide di fare ricorso alla corte di appello.
Il rapporto con il minore è sempre più difficile: la madre non permette un regolare contatto telefonico tra il padre ed il figlio, sempre la madre ha fatto tutto il possibile per far dimenticare la lingua e le tradizioni italiane al figlio, in modo da tagliare sempre di più il legame esistente tra i due.
Nel frattempo il tribunale di Verona che si occupa della sottrazione de della separazione tra i coniugi Brunelli sentenzia che nella separazione il minore venga affidato in maniera esclusiva al padre, dato che l'affidamento congiunto non viene rispettato dalla madre e, inoltre, la madre impedisce in tutti i modi al padre di avere regolari contatti con il figlio.
Anna viene informata delle udienze che si dovranno tenere a Verona, con raccomandata A/R ma non si presenta mai in Italia, ed allo stesso modo viene informata in maniera ufficiale delle sentenze che vengono fatte in Italia, oltre ad essere informata telefonicamente dal marito, che cerca sempre di trovare una mediazione in modo che il minore non abbia a soffrire troppo.
Il padre propone alla signore Anna di trovare un accordo dove il figlio passi il periodo scolastico in Italia con il padre e le vacanze in Ucraina con la madre, ma Anna rifiuta, così come rifiuta anche l'opzione contraria ( inverno con la madre estate con il padre) e l'unica opzione che offre è che il padre si trasferisca in maniera stabile in Ucraina oppure che comperi un appartamento alla moglie in Italia dove lei si trasferisce con il bambino e li mantenga entrambi.
Lentamente Anna inizia un mobbing familiare nei confronti del padre, e mentendo al figlio quando parla del padre.
Filippo che dall'inizio della vicenda ha sempre registrato le telefonate con la madre ad un certo punto decide di farsi tradurre quello che dice il figlio e che lui non capisce.
Viene a scoprire fatti incresciosi come ad esempio la vicenda del costume di batman di seguito riportata dal diario di Filippo Brunelli:
"In Ucraina per tradizione all'ultimo giorno dell'anno i bambini si vestono in maschera un po' come da noi a carnevale. Anna mi disse che Roberto voleva molto il costume di Batman.
Per due giorni ho chiamato tutti i negozi di giocattoli di Verona per trovarne uno ma, non essendo periodo di carnevale erano tutti sprovvisti. Iniziai quindi a cercarli nei negozi vicino a Verona e trovai un costume nel negozio Toys di Vicenza.
Il giorno stesso partii per andare a prenderlo. La confezione comprendeva 3 costumi: Batman, L' Uomo Ragno, e Superman. Tutto contento la domenica stessa li invio a mio figlio in Ucraina tramite il solito pulmino con il quale invio i pacchi.
La settimana dopo quando chiedo se il costume fosse arrivato Anna mi dice di si. Io le chiedo di parlare con Roberto e lui mi inizia a parlare in modo animato.
Allarmato dal tono di voce chiedo alla signora che solitamente mi traduce le conversazioni di tradurmi anche quella: risulta che Anna ha detto a mio figlio che il costume lo ha comperato lei e che io non gli ho mandato nulla.
Il bambino mi diceva :- Hai visto la mamma mi ha comperato 3 costumi e tu nemmeno uno - ..." (Link alla registrazione audio)
Questo brano tratto dal diario di Filippo Brunelli è un esempio del tipo di mobbing famigliare che la moglie attuava nei confronti del marito, come ad esempio parlare al telefono con il padre ed insultarlo fino a farlo arrabbiare, e quando il tono di Filippo risultava alterato, senza dire nulla passare il figlio al telefono, in modo da far risultare il padre un persona cattiva, oppure rimanendo anche 10 o 15 giorni senza dare notizie o rispondere al telefono quando il padre chiamava; la signora Anna inoltre ha convinto il figlio di 5 anni che se il bambino si separa dalla mamma anche se per poche settimane, il bambino si ammala e muore. Il padre non si arrende e inizia la procedura di ricorso presso il tribunale di appello a Dnipropetrovsk.
Intanto anche in Italia continuano le udienze per la separazione e l'affidamento del minore.
In Italia il tribunale di Verona, visto l'atteggiamento della moglie nel non voler far trascorrere al padre del tempo con il figlio affida il minore al signor Brunelli in maniera esclusiva, revocando l'affidamento congiunto.
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22 maggio 2009
Filippo si reca nuovamente in Ucraina per partecipare al processo di appello presso il tribunale della città di Dnipropetrovsk. Questa volta Anna, finché Filippo è in Ucraina, per la prima settimana si dimostra molto disponibile, fino a quando non scopre che l'intenzione del padre è quella di rimanere più a lungo di quanto aveva programmato per assistere a tutte le udienze...
...I primi giorni prima del processo di appello Anna accetta di far incontrare Roberto con il Padre, per tutti gli incontri si dimostra sempre molto disponibile e gentile. Filippo chiede ancora ad Anna di arrivare ad un accordo pacifico e lei risponde che deve parlare con il suo avvocato.
Il giorno del processo la situazione appare completamente diversa da come era apparsa al primo processo; tanto per iniziare i giudici sono tre e non solamente uno. Come prima cosa i giudici chiedono al signor Filippo se ha bisogno di un'interprete e mostrano subito il rispetto che non è stato mostrato durante il processo che si era svolto precedentemente.
Filippo ringrazia ma informa che è accompagnato da un' interprete di fiducia.
Inizia il processo con l'esposizione dei fatti e della documentazione ( la stessa che era stata presentata al precedente tribunale).
In base alla documentazione i giudici riconoscono che Anna ha la doppia cittadinanza (italiana ed ucraina) così come il bambino e le ricordano che nel momento che si ottiene la cittadinanza di un'altro pese bisogna anche rispettare le leggi di quel paese.
I giudici decidono di rinviare il processo di una settimana per ascoltare il minore. Filippo con i suoi avvocati cerca di opporsi perchè deve rientrare in Italia per lavoro e non ritiene giusto che i giudici ascoltino un bambino che sta subendo il lavaggio del cervello da parte della madre quando parla del padre; inoltre Filippo ritiene che Roberto, che ha solo 5 anni sia troppo giovane per poter esprimere una sua idea.
I giudici decidono invece di ascoltare ugualmente il minore.
Al termine dell' udienza Filippo chiede nuovamente ad Anna di arrivare ad un accordo in modo da evitare che i giudici sentano Roberto ed al bambino sia evitato il trauma del tribunale.
Filippo a questo punto deve spostare il biglietto aereo, ma trova solo libero il giorno stesso del processo, in quando il giorno successivo tutti i voli per Verona da Vienna risultano occupati. Il volo parte circa alle 14.00 da Dnipropetrvosk e l'udienza è alle 10.00 quindi, in teoria rimane tutto il tempo visto che dovrebbe durare solo un'ora.
Quel giorno Anna si rifiuta di far incontrare a Filippo il figlio; solo il giorno successivo padre e figlio si incontrano.
In quel incontro Filippo comunica ad Anna la sua intenzione di rimanere per partecipare all'udienza; da quel momento l'atteggiamento conciliante e gentile di Anna nei confronti del marito cambiano completamente ed inizia a denigrare Filippo davanti al figlio anche con l'aiuto della madre la signora Ludmilla.
Durante un incontro la madre di Filippo che aveva accompagnato il figlio dato che aveva voglia di vedere il nipote, viene a sapere dalla consuocera alcune cose che la rattristano.
In un colloquio avuto tra la signora Luciana e la signora Ludmilla in presenza dell'interprete di Filippo la madre di Anna comunica che quando Anna era rimasta incinta non voleva dirlo a Filippo, anzi non voleva nemmeno sposarlo e se lo ha sposato è solo perchè lei ( la madre di Anna ) l'ha obbligata.
Nei giorni successivi, durante gli incontri tra padre e figlio, malgrado i tentativi di Anna e di sua madre di far arrabbiare Filippo in presenza del minore, arrivando anche ad insultarlo pesantemente, il bambino inizia a ricordare la sua vita in Italia, soprattutto quando Filippo gli mostra le fotografie della sua vita a Verona.
L'atteggiamento di Anna nei confronti del padre si po' capire bene dall'estratto che segue tratto dal diario di Filippo Brunelli:
"Anna mi aveva comunicato che quel il venerdì Roberto avrebbe dovuto partecipare alla recita dell' asilo di fine anno scolastico e che non potevo incontrarlo dato che era tutto l'anno che il bambino si preparava per la recita.
Chiesi ad Anna di poter assistere alla recita e vedere mio figlio. La risposta lapidaria di Anna fu che l'insegnante di Roberto non voleva.
La risposta non mi sembrava molto valida così il mattino della recita mi presento alla scuola di Roberto accompagnato dalla mia interprete chiedendo della maestra di Roberto.
L'insegnate, molto gentilmente mi spiega che solitamente la recita viene fatta dai ragazzi per i ragazzi ma i genitori non assistono ma in questo caso potevo assistere, solo che, visto che avevo portato un regalo per Roberto sarebbe stato meglio se portavo anche le caramelle per gli altri bambini e ti ripassare alle 16.00.
All'ora stabilita mi presento alla scuola di Roberto e la maestra mi comunica che la madre aveva chiamato dicendo che il bambino non sarebbe andato a scuola perchè doveva stare con il padre.
Cerco allora di mettermi in contatto con Anna ma per tutto il giorno non mi risponde.
Solo a sera mi risponde al telefono e mi da appuntamento per le 18.00 presso il centro commerciale dove andavamo solitamente. Mi dice di presentarmi da solo ed io lo faccio.
Durante tutto l'incontro Anna tiene un atteggiamento ambiguo: prima aggressivo, poi offensivo, poi aggressivo nuovamente, facendo dei discorsi deliranti nei quali mi chiede di fare un'altro bambino in modo che uno lo tengo io ed uno lei, oppure cercando di prendermi il telefono cellulare per vedere la lista dei miei numeri telefonici, o non permettendomi di andare al bagno dato che mi seguiva ovunque, pure lì.
Prima di lasciarci, quella sera mi chiede se l'indomani (sabato) potevamo non incontrarci, visto che era il compleanno di sua cugina ed era stata invitata con Roberto. Io accetto con la promessa che ci saremmo comunque incontrati la domenica con Roberto, dato che il lunedì ci sarebbe stata l'udienza e dopo quella io avrei dovuto partire per l'Italia immediatamente."
Purtroppo non solo Filippo non riuscì a vedere il figlio il sabato come aveva chiesto la moglie, ma nemmeno la domenica Anna permise a Filippo di incontrare il figlio: la domenica prima del processo infatti la signora Ganna Levadna tenne il telefono cellulare spento per tutto il giorno solamente a tarda sera rispose dicendo che non avrebbe fatto incontrare il bambino con il padre.
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25 Maggio 2009
Filippo si reca in tribunale. L'udienza che era fissata per le 10.00 è iniziata in realtà alle 11.00. I giudici hanno fatto accomodare Roberto ed uscire tutte le altre persone dall'aula, solo l'insegnante dell'asilo di Roberto fu autorizzata ad entrare per stare accanto al bambino.
Alla fine dell'audizione del bambino i giudici invitano le persone a rientrare in aula e fanno un rapporto di quanto il bambino ha detto durante l'audizione.
I giudici, dimostrando molto buon senso, non hanno chiesto al bambino se vuole stare con la madre o con il padre ma hanno chiesto al bambino se si ricordava della vita in Italia.
I giudici hanno mostrato poi a Roberto delle foto di quando viveva a Verona, e hanno visto che il bambino non solo ricordava ma commentava e ricordava anche bene e sembrava felice nel ricordare; in particolare quando gli hanno mostrato le foto di lui in compagnia del cane ha risposto che si, aveva non uno ma due cani a Verona, e che su quello, in particolare, lui dormiva a volte.
Poi gli fanno vedere la foto del camino e gli chiedono di raccontare quando lo accendeva. Roberto risponde che quel camino nella foto non lo accendeva ma ci mettevano i regali di Santa Lucia.
Quando poi gli chiedono di disegnare la casa il bambino fà un disegno esatto della casa e poi aggiunge che affianco c'era il ristorante e l'asilo era vicinissimo, mentre adesso, per andare all'asilo deve prendere due autobus.
Alla fine i giudici dicono:
"tutti vogliono bene a Roberto, ma Roberto a chi vuole bene? vuole bene alla mamma?"
Ed il bambino risponde di si, poi chiedono: "
E al papà? Tu vuoi bene al papà?"
Il bambino risponde che non lo sa.
Dopo aver esposto questo i giudici dicono ad Anna che non è giusto che un bambino non sappia se vuole bene al padre e soprattutto che non è giusto che non veda quasi mai il padre e quando ha la possibilità di vederlo lo veda solo e sempre per poco tempo ed in compagnia della madre senza poter mai rimanere con il padre da soli.
Dopo di questo i giudici dicono che l' Ucraina per poter dare attuazione alle convenzioni internazionali e far rispettare le sentenze in base alla convenzione del Lussemburgo chiede che venga prodotta della documentazione.
Spostano quindi la risposta su un'eventuale decisione per il rimpatrio del minore di al 20 di luglio in modo da dare al padre il tempo di procurarsi la documentazione richiesta.
L'udienza finisce alle 13.30 e Filippo chiede ad Anna dov'è Roberto per poterlo salutare. Anna risponde che Roberto è tornato all' asilo e che se vuole può incontrarlo alla sera alle 18.00. Filippo le ricorda che deve tornare e corre all' aeroporto, riuscendo a prendere l'aereo appena in tempo.
Dopo una settimana i legali ucraini inviano a Filippo la lista di quello che chiede il tribunale di Dnipropetrovsk con le descrizioni dettagliate di come vogliono che siano presentati i documenti.
I documenti li vogliono tutti ufficiali e soprattutto presentati da un organo ufficiale italiano.
Il giorno successivo arriva anche una comunicazione analoga da parte del Ministero della Giustizia Italiano dove viene comunicato di inviare entro il 1 di Luglio i documenti in modo da presentarli per il 15 in Ukraina. in pratica questa è la lista dei documenti richiesti dal tribunale ucraino.:
- certificato medico che Brunelli Roberto, prima della partenza, godeva di ottima salute;
- attestazioni delle regolari visite mediche dalla nascita del bambino;
- conferma della assenza di segnalazioni di negligenza o ritardi nelle cure mediche;
- libretto sanitario con tutte le vaccinazioni fatte al bambino;
- controlli pediatrici regolari ;
- esistenza di tessera sanitaria o altra assicurazione medica;
- documenti che descrivano le condizioni di vita di Roberto:
- certificato delle condizioni abitative di Roberto ( presenza di una cameretta per il bambino con un posto letto , un angolo giochi, giocattoli adatti alla sua età, libri e giochi per lo sviluppo del bambino e altro).
- Certificato che conferma che il bambino ha frequentato regolarmente l"asilo, che aveva un aspetto sano, un buon rapporto con i bambini e con i loro genitori , uno sviluppo normale, un buon apprendimento del programma di studio e che Roberto si è sviluppato bene fisicamente e moralmente. E' anche necessario certificare che il posto nella scuola è tuttora mantenuto e che il padre continua a pagare regolarmente la tassa.
- Certificato del reddito di Brunelli Filippo: è necessario presentare un certificato che ha un reddito fisso confrontato con il livello minimo di vita nella regione dove abita : il reddito dovrebbe essere almeno due volte più alto del livello minimo di vita . Si chiede la conferma che Brunelli Filippo divide insieme ai genitori le spese di casa ( manutenzioni , spese condominiali, tasse e altro.),e che possiede un'autovettura.
- Documenti circa il procedimento penale , oltre l"estratto di avvio e la sentenza del procedimento stesso e altre informazioni richieste dal tribunale con la conferma che il procedimento è stato avviato e chiuso su richiesta della parte offesa e che non prevedeva la pena della reclusione. E' auspicabile prima che siano presentati i documenti di conoscere il motivo della chiusura del procedimento e come è stato formulato. Dopo che saranno ricevute le informazioni riguardanti il procedimento e richieste da "Valentin" agli avvocati italiani , le referenze potranno essere integrate.
- Riguardo ai documenti che confermano la citazione in giudizio di Levanda Anna , oltre alle informazioni contenute nella citazione , è necessario spiegare l'iter dell' udienza in assenza del querelato con l' indicazione delle norme e dei diritti.
- Tutte queste informazioni devono essere esposte contestualmente alla conferma che i diritti di Levanda Anna non sono lesi e che entrambe le parti hanno pari diritti. Si richiede in modo officiale che a Levanda Anna sia assegnato un avvocato di ufficio (gratis) e che sia seguita da un interprete.
- In aggiunta si deve allegare la valutazione del domicilio di Brunelli Filippo e Roberto.
- Ricordo che la citazione ufficiale in giudizio di Levanda presso il tribunale di Verona deve essere spedita al suo indirizzo in Ucraina
Tutti i documenti devono arrivare in Ucraina in modo ufficiale, il che vuol dire che il Ministero di Giustizia Italiano deve inviarle all'omonimo Ucraino che poi deve comunicare tutta la documentazione al tribunale d'appello.
Come gesto di buona volontà Filippo decidere, inoltre, di rinunciare al procedimento penale nei confronti della moglie per la sottrazione del minore.